Concorso promosso dall’impresa spagnola Casas inHAUS al fine di promuovere creatività e innovazione nell’ambito delle abitazioni prefabbricate.
L’abitazione è costituita da cinque moduli concepiti per essere realizzati interamente in officina per essere poi trasportati e installati in cantiere; tre diversi spazi funzionali (zona giorno, zona notte e spazio multifunzionale) posizionati in modo da creare un patio.
La casa è caratterizzata dalla presenza di risorse architettoniche tipiche della tradizione mediterranea: linee minimaliste, intonaco bianco per respingere la luce e ridurre l’assorbimento di calore, uso del legno, patio, tetto piano con sistemi di raccolta dell’acqua piovana, uso della vegetazione che cambia con le stagioni trasformando un corpo inanimato in un edificio che vive, respira e cambia nel tempo. Tutti gli elementi contribuiscono a definire un modello abitativo che si combina con la natura tipica di un luogo unico come il Mediterraneo.

L’opera, premiata dall’organizzazione, è stata realizzata tenendo conto del concetto di design di riuso con pochi materiali trovati soprattutto nei cantieri edili che siamo soliti frequentare. Da poggiare su un tavolo o appendere in una parete, è una scultura ma allo stesso tempo una lampada.
Le teste di moro, che sono solite essere viste in coppia, si concretizzano proprio con l’accensione della luce che proietta l’ombra della scultura. Così facendo la luce accesa diventa metafora dell’eros, della pulsione di vita, del desiderio di attrazione tra gli elementi che genera, unisce e riscalda. Di contro, la luce spenta, rappresenta il thanatos, la pulsione di morte, la tendenza alla disgregazione tra gli elementi che distrugge, frammenta e separa.